Il ruolo dell'architetto nella definizione degli ambienti interni
Fino a qualche anno fa, il concetto di arredo di interni era limitato alla sola disposizione di mobili all’interno degli ambienti della casa. Ci si rivolgeva quindi ai mobilifici, che pensavano a vendere il mobile, e a cercare di far si che il nuovo acquisto dialogasse con quello che già si possedeva.
Il rapporto con il cliente, e con la sua stessa casa, era un rapporto “veloce”: il cliente esponeva i propri gusti (e allora si sentiva parlare di arredamento classico o arredamento moderno) e il mobiliere, presentava a catalogo ciò che sentiva potesse piacere al cliente che si trovava di fronte.
La casa è intimità, il luogo per sfuggire al caos della quotidianità
Al giorno d’oggi invece il rapporto tra il proprietario e la propria casa è completamente cambiato; la casa è una sorta di rifugio dalla vita caotica ed è un luogo che ognuno di noi crea a propria immagine e somiglianza. Ecco allora che il cliente si rivolge al negozio di arredamento di interni, in cui ci si aspetta di trovare arredatori preparati e competenti, che con un accurato lavoro cercano di aiutare il cliente a creare ambienti piacevoli, esteticamente belli.
Ma allora qual è il ruolo dell’architetto?
L’architetto, nel settore dell’arredamento di interni, è colui che deve fare da tramite tra l’arredatore ed il cliente, ed ha come strumento l’architettura: trattare l’appartamento come un unicum, far si che ambienti, rivestimenti, colori, luci, mobili e complementi d’arredo sembrino messi lì proprio per stare insieme, a creare una casa su misura per chi la vive. A volte bastano poche mosse, che abbiamo sotto il nostro naso ma che non vediamo, per modificare quel “bagno che mi sembra troppo piccolo”, o quel “salotto che mi sembra troppo buio”. L’architetto ha proprio il compito di tirarsi fuori dall’appartamento, di guardarlo dall’alto, di studiarne la pianta e di proporre soluzioni che permettano al cliente di vivere la casa secondo le proprie esigenze: ad una richiesta specifica, deve corrispondere una soluzione adeguata. Il progetto deve nel complesso comunque dialogare con l’architettura di partenza, pur portando con sé stili e tendenze contemporanee, che sempre più risultano concentrate sugli aspetti più scenografici e di design. Risulta quindi fondamentale enfatizzare i particolari e dare importanza ad alcuni elementi quali:
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Volumi
In un progetto architettonico i volumi devono essere ben proporzionati tra loro, equilibrati, in modo da creare spazi piacevoli da vivere: non troppo opprimenti e neanche troppo vuoti, impersonali. Parlando di volumi degli ambienti, questi possono essere sfruttati secondo due principi: dividere un volume per ottenerne due, o nel caso in cui sia possibile, moltiplicare il volume stesso, creando ambienti a doppia altezza. Nel primo caso, altezza di interpiano permettendo, si può pensare di creare una zona soppalcata (solitamente da collocare sopra le zone di servizio, quali la cucina o il bagno), per ricavare uno spazio da adibire a studio, o a zona attrezzata (con per esempio delle scaffalature); Nel secondo caso invece il risultato ottenuto è l’opposto, ossia si sfrutta l’altezza del locale (che ovviamente risulterà essere maggiore rispetto i soliti 2,70mt) ottenendo spazi a doppia altezza, che consentono di dar vita a spazi ariosi e di creare giochi di luce, naturale e non. Quando si parla di volumi però, possiamo anche riferirci al rapporto volumetrico degli arredi stessi: ad esempio un cubotto posizionato su una parete libera, o un bancone di una cucina: volumi, geometrie che definiscono e creano lo spazio da vivere.
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Colori
I colori e l’influenza che hanno emotivamente su di noi, si sa, hanno da sempre condizionato l’architettura, ed in particolare l’architettura di interni; basti pensare alla tinta delle pareti: colori tenui e pastello per le camere da letto e colori più vivaci per le zone giorno (cucina e salotto). Il colore, se usato sapientemente, può essere utilizzato anche per mascherare alcuni “difetti” della casa: colori chiari, come il bianco, il crema, o i colori pastello aiutano ad “ingrandire” gli ambienti, mentre colori più scuri e intensi creano profondità, e a volte possono essere utilizzati appositamente per dar vita al cosiddetto “effetto scatola”. Il colore deve farci da linea guida nell’ultimazione di un progetto: la scelta del colore influenza sia la percezione dell’ambiente, che della luce.
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Luci
La luce, ed in particolare la luce naturale è un elemento fondamentale della casa, tanto da essere uno dei fattori che influenzano il comfort all’interno degli ambienti, proprio come la temperatura percepita e per questo deve essere sfruttata nel modo più opportuno possibile. La luce artificiale, gioca comunque un ruolo importante nella definizione degli spazi e non solo grazie alle molteplici ed infinite possibilità che l’illuminazione di design ci propone, ma anche perché ci sono soluzioni che permettono alla luce stessa di diventare un motivo, un arredo, creando delle suggestioni (ad esempio le velette in cartongesso che nascono led o faretti).
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Rivestimenti
Il rivestimento nell’architettura di interni gioca un ruolo fondamentale perché delimita e definisce le superfici, siano esse verticali o orizzontali. Molteplici sono le soluzioni che le ditte di rivestimenti ci propongono, e molteplici sono gli effetti che si possono ottenere: a partire dalle più tradizionali piastrelle, fino ad arrivare alla posa della resina, che consente di creare superfici omogenee. Stessa cosa vale per il rivestimento verticale, le carte da parati: utilizzare carte da parati che creano motivi o figure su una sola parete di una stanza, fa si che l’ambiente stesso prenda carattere. Accostamento di materiali tra loro contrastanti L’accostamento dei materiali all’interno di un ambiente, può dar vita a contrasti e suggestioni in grado di far spiccare anche piccoli particolari, rendendo unico un qualsiasi locale. Legno naturale, se accostato ad esempio a materiali innovativi come il vetro o l’acciaio, è in grado di scaldare un ambiente, e di far dialogare la tradizione con il design e l’innovazione.
Concludendo possiamo affermare che il particolare rende personale il progetto: la moda e la tendenza indirizzano le scelte progettuali nell’insieme, ma il particolare le definisce e le personalizza.
Torino, marzo 2015
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