Come arredare un bagno senza finestre

Secondo le normative vigenti, in Italia ogni stanza dovrebbe disporre di almeno una finestra per poter essere considerata abitabile: fa eccezione soltanto il bagno, che invece può anche esserne privo. Un bagno senza finestra viene comunemente chiamato “bagno cieco”. Fatta questa premessa, bisogna comunque prevedere un adeguato sistema di aerazione. Intanto, per essere in regola rispetto alle leggi in materia, e comunque per non ritrovarsi un bagno con problemi di cattivi odori, umidità, ecc. Molto spesso il bagno senza finestra non rappresenta quello principale dell’abitazione, ma piuttosto quello di servizio. Per poter essere il primo bagno, è necessario che la casa non superi i 70 mq di grandezza.  In ogni caso, a prescindere dal fatto che sia l’unico bagno a disposizione o che se ne abbiano altri, occorre fare molta attenzione a come viene realizzato. Vediamo di scoprire insieme come arredare un bagno senza finestre, quali sono le possibilità per quanto concerne la ventilazione, l’illuminazione ed anche la decorazione delle pareti.

Soluzioni per la ventilazione del bagno cieco

Abbiamo già detto che in Italia esiste una normativa che regola, a livello generale, tutto ciò che concerne i bagni ciechi.  In più, esistono anche dei regolamenti edilizi che possono variare a seconda del Comune in cui ci si trova.  Pertanto, prima di iniziare eventuali lavori, è sempre bene accertarsi di quali siano le procedure più corrette da seguire. Molto spesso, ad esempio, è previsto che nei bagni senza finestra debba per forza esserci un sistema di aspirazione forzata che assicuri un ricambio d’aria minimo di 6 volumi/ora in espulsione continua (in alternativa, 12 volumi/ora in espulsione forzata intermittente a comando automatico temporizzato). Ad ogni utilizzo del bagno devono essere assicurati almeno 3 ricambi d’aria.

Ma quali sono le soluzioni più utilizzate per arredare il bagno senza finestre e favorire una corretta aerazione?

Sostanzialmente, i metodi più adottati sono due: 

  • Installazione di un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC)che riguardi l’intera abitazione, garantendo un adeguato ricambio d’aria a livello centralizzato.
  • Installazione di estrattori d’aria localizzati, che colleghino direttamente il bagno allo spazio esterno (eventualmente con l’aggiunta di brevi tubature). 

Gli estrattori localizzati sono probabilmente quelli più diffusi e, di solito, sono costituiti dai classici aspiratori elicoidali coperti da apposite griglie protettive. Non mancano, sul mercato, eventuali proposte innovative e un po’ particolari, come ad esempio le unità ventilanti da soffitto. L’importanza di avere una corretta ventilazione è evidente. Innanzitutto, si eliminano eventuali cattivi odori, e poi si evita che si crei troppa umidità nell’ambiente. 

Il vapore acqueo che si forma quando si apre l’acqua calda del lavandino, della vasca o della doccia, oppure anche quando si usa la lavatrice, senza una finestra sarebbe destinato a depositarsi su muri, soffitto e pavimento. Con l’andare del tempo, questo determinerebbe sicuramente problemi di muffe, cattivi odori, ecc. 

Con un buon sistema di aerazione artificiale, invece, si possono evitare questi inconvenienti e si può rendere anche un bagno cieco assolutamente perfetto. 

Come illuminare un bagno senza finestre

Particolare del bagno del nostro Progetto Avigliana

Per capire come arredare un bagno senza finestre, diventa ancor più importante studiare un’adeguata illuminazione per renderlo ugualmente bello, accogliente e funzionale. Sopperire all’assenza di luce naturale è possibile: vediamo come! Per prima cosa, occorre stabilire quale sia la “temperatura” della luce più adatta per il bagno cieco che si vuole progettare. Tra luce calda e luce fredda, solitamente si propende per quest’ultima: è in grado di assomigliare maggiormente alla luce naturale e può rendere il bagno più funzionale (per truccarsi, per radersi, ecc.).

Altro aspetto molto importante è l’intensità dell’illuminazione, che dovrebbe essere preferibilmente diversificata a seconda delle zone del bagno. Dove c’è la vasca, oppure la doccia, si può prevedere una luce un pochino più soffusa, mentre invece lo specchio dovrà essere molto ben illuminato con appositi faretti, appliques, ecc. In questi ultimi anni si stanno diffondendo le luci a led, e non c’è dubbio che anche i bagni ciechi siano uno degli ambienti che maggiormente si prestano all’utilizzo di questi nuovi sistemi. I led, oltre ad essere molto apprezzati per la qualità della luce che offrono, consentono anche di risparmiare sui consumi. Una volta scelta la tonalità e l’intensità che si vogliono ottenere, non resta che decidere che tipo di lampade utilizzare.

Faretti, plafoniere o applique?

Ci sono le classiche plafoniere, che poi tanto classiche non sono: ormai esistono moltissimi modelli moderni e sofisticati, in grado di accontentare anche i clienti più esigenti in fatto di design. Poi ci sono le lampade da parete, le cosiddette appliques. Posizionandole strategicamente, è possibile trasformarle in veri e propri complementi d’arredo, in grado di valorizzare anche altri elementi (mobili, rivestimenti e così via). Anche con i faretti, magari incastonati direttamente nella controsoffittatura, si possono ottenere ottimi risultati: una luce molto ben distribuita, molto simile a quella naturale. 

Capita spesso che il bagno cieco sia anche piuttosto piccolino. Grazie alla scelta dei giusti sistemi di illuminazione, di solito si riesce a farlo sembrare molto più ampio di quanto non sia. 

Come arredare un bagno senza finestre: le pareti.

Chi l’ha detto che un bagno cieco debba per forza sembrare un luogo un po’ sacrificato? Non è assolutamente così, e per renderlo pienamente godibile è importante prevedere un’adeguata illuminazione – come abbiamo appena detto – ma anche la scelta dell’arredo e dei rivestimenti è fondamentale. Sanitari sospesi, grandi specchi, luci poste ad altezze diverse, box doccia con vetro trasparente… sono solo alcuni dei possibili “trucchetti” per far sembrare un piccolo bagno senza finestra molto più spazioso, luminoso ed accogliente. 

Sono però importantissimi i rivestimenti che si scelgono per il pavimento e per le pareti. Di solito, è preferibile optare per tonalità piuttosto chiare, proprio per non dare ancora di più la sensazione di un ambiente un po’ buio. Per le pareti, non è indispensabile utilizzare per forza le classiche piastrelle in ceramica. Ci sono, infatti, anche altre interessati opportunità. Una di queste alternative è costituita dalla carta da parati in fibra di vetro, resistente all’acqua e all’umidità. 

La carta da parati come alternativa alle piastrelle

Come decorare con la carta da parati

Peraltro, le carte da parati consentono di osare un po’ di più anche dal punto di vista stilistico, con fantasie che spesso possono risultare un pochino eccentriche o azzardate, ma che in realtà riescono a conferire al bagno un certo carattere. Alcune carte da parati, soprattutto se valorizzate da una buona illuminazione, possono sembrare quasi dei dipinti, delle opere d’arte. Chiaramente, non bisogna esagerare, nel senso che una parete un po’ particolare può stare benissimo, ma soltanto se accostata ad altre pareti più neutre e anche ad un arredo che non appesantisca l’ambiente. Per finire, un’ultima idea per abbellire e rendere più vivaci le pareti di un bagno senza finestra è quella di utilizzare delle stampe o dei veri e propri quadriincorniciati.

Anche in questo caso, può essere utile seguire il consiglio dato a proposito delle carte da parati. Meglio magari osare su una parete soltanto, per farla diventare il fulcro dell’intero bagno, lasciando il resto più neutro, più leggero.

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