Arredare per lo Smart Working
Inutile negarlo: il 2020 rimarrà impresso nella memoria collettiva come l’anno della “pandemia”, del “distanziamento sociale” e… dello “smart working”! Tutti termini che nessuno quasi mai utilizzava e che, tutto ad un tratto, di prepotenza, sono diventati parte della nostra quotidianità. Arredare per lo Smart Working è dunque fondamentale. Pensare ad uno spazio per lo Smart Working in salotto o per lo Smart Working in camera da letto è esigenza sempre più comune.
Le nuove esigenze legate al lavoro da casa: arredare per lo Smart working
Ma concentriamoci soprattutto sul fenomeno dello smart working. Perché davvero di fenomeno di massa si può ormai parlare. Il termine è chiaramente anglosassone e, in pratica, serve per identificare il cosiddetto telelavoro, o lavoro “agile”: insomma, il lavoro svolto da casa anziché in ufficio.
Certo, non tutti i mestieri si prestano per poter essere svolti tra le pareti domestiche. Ma, soprattutto con l’ausilio della tecnologia, tanti lavori si sono potuti riadattare in modo tale che potessero essere portati avanti ugualmente. Anche senza essere fisicamente presenti in azienda.
Dal momento che la cosa ha evidentemente dato buoni risultati, anche ora che il livello di emergenza non è così elevato come alcuni mesi fa, sono moltissimi gli italiani che continuano ad esercitare la loro professione da casa. Questo ha fatto sì che tante persone abbiano dovuto ricavare, all’interno della propria abitazione, spazi ad uso studio/ufficio. Spazi che un tempo non erano proprio previsti. Insomma, arredare per lo smart working è ormai molto importante.
Se è stata, inizialmente, una necessità improvvisa che ha colto molte famiglie alla sprovvista. Ora è sicuramente giunto il momento di pensare concretamente a come organizzare la postazione di lavoro all’interno della casa. Proprio in funzione di queste nuove esigenze e tendenze. Una scelta che deve essere fatta tenendo conto della praticità, della funzionalità ma anche, senza dubbio, dell’estetica.
Smart Working in salotto
Alcuni, per fortuna, già disponevano e dispongono tuttora di un ambiente domestico destinato ad essere utilizzato come studio. Ma tutti gli altri, si presume la maggioranza, dove potrebbero eventualmente collocare uno scrittoio e, se necessario, anche una piccola libreria? Insomma, come potrebbero ridisegnare la “geografia” della propria abitazione? Gli ambienti più adatti per essere, almeno in parte, trasformati per poter contenere anche una vera e propria postazione di lavoro sono senz’altro il salotto e, come seconda opzione, la camera da letto.
Partiamo proprio dal salotto. Di solito, si tratta della zona dedicata al relax e alla convivialità. Divano, tavolino, parete attrezzata con tv, ecc. Con qualche accorgimento, però, e lasciandosi ispirare dalle tante proposte di aziende tipo Bonaldo, Cattelan, Arte Brotto per citare alcuni dei marchi più rinomati, non sarà difficile riuscire ad inserire, ad esempio, un bello scrittoio di design che vada perfettamente ad inserirsi nel contesto circostante.
Una bella scrivania per lo Smart Working in salotto, scelta tra i tantissimi modelli disponibili, può essere non soltanto utile. Può inaspettatamente rivelarsi un elemento di design importantissimo. Una volta posizionata nella giusta prospettiva per quanto concerne l’illuminazione proveniente dall’esterno, una scrivania di qualità e abbinata con gusto al resto dell’arredamento, può diventare il fulcro di tutto il salotto. Qualcosa di molto bello anche da vedere. Combinazioni di legno, laccati, acciaio… ce n’è davvero per tutti i gusti e tutti gli stili!
La sedia da accostare allo scrittoio dovrà essere, anch’essa, in armonia con tutto il resto e costituire un ulteriore elemento di richiamo di tutta la zona living. Quindi sarebbe consigliabile optare per un design un pochino più ricercato (nella linea, nella scelta dei materiali, ecc.) rispetto a quello che avrebbe avuto se fosse stata collocata altrove.
Come nascondere la postazione di lavoro
E se volessimo invece rendere lo spazio adibito allo Smart Working in salotto un pochino più appartato, meno visibile? Per arredare per lo smart working, potrebbe essere un’ottima idea quella di creare una sorta di parete divisoria, magari con una libreria che crei separazione ma, al tempo stesso, lasci filtrare luce e si riveli anche utile come elemento contenitivo per riporre, per l’appunto, libri, documenti vari, magari una piccola stampante.
Lavorare in camera da letto
Può capitare che il salotto proprio non abbia le dimensioni o le caratteristiche necessarie per poter ospitare una, seppure piccola, postazione dedicata allo smart working. Ecco allora che, in questo caso, la camera da letto potrebbe rivelarsi la seconda opzione possibile. Vediamo come arredare per lo Smart working in camera da letto.
Anche in questa circostanza, infatti, può essere sufficiente modificare leggermente la disposizione interna dei mobili per poter ricavare uno spazio in cui inserire uno scrittoio ed eventualmente anche delle mensole.Oppure una sorta di piccola libreria (anche soltanto sospesa, non necessariamente poggiata a terra, per sfruttare il più possibile almeno lo spazio offerto dalle pareti).
Con un po’ di fantasia, meglio ancora affidandosi anche ai consigli di qualche esperto, si possono ricavare ottime postazioni di lavoro, pratiche e funzionali, anche in camera da letto. Sempre senza dover rinunciare allo stile e al design.
Si può dare nuova vita ad una nicchia che sembrava destinata a rimanere praticamente inutilizzabile, oppure si può approfittare della testiera stessa del letto per creare una sorta di prolungamento che si trasformi in piano di lavoro. Oppure ancora si può andare a sfruttare la parte che si trova sotto la finestra, posizionando invece di lato mensole o altro.Naturalmente facendo in modo che il tutto vada perfettamente ad “incastrarsi” rispetto al resto della struttura della stanza.
Come nascondere la postazione di smart working
Se invece possiamo prendere in considerazione di apportare modifiche più importanti all’arredamento di casa nostra, possiamo dire che i mobili trasformabili si stanno rivelando delle ottime soluzioni. Sia per lo smart working in salotto, sia per lo Smart Working in camera da letto. Grazie a dei semplici meccanismi, ci permettono di duplicare lo spazio trasformandolo. Per esempio, le soluzioni proposte da Clever, propongono piani scrittoio che si nascondono sotto al letto oppure vere e proprie pareti girevoli pronte a nascondere la vostra scrivania. I mobili trasformabili hanno la peculiarità di nascondere ed integrare la postazione di lavoro. Un altro esempio che lascerà tutti a bocca aperta è il sistema ideato da Protek: la scrivania scompare all’interno di un controtelaio annegato nella parete, oppure accostato ad un arredo già esistente.
Insomma, come si è soliti dire, è possibile fare di necessità virtù: arredare per lo smart working può diventare un’occasione per rinnovare qualche ambiente domestico, aggiungendo degli elementi utili ma anche un bel tocco di eleganza e di design.
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